In
ogni angolo del mondo, le donne e purtroppo, le bambine, vengono
maltrattate, umiliate, rese schiave dalla loro presunta condizione
di inferiorità. Ogni giorno noi figlie dovremmo ringraziare
il nostro destino che ci ha fatto nascere in un paese civilizzato,
umano, e pur con tutti i suoi problemi, un paese dove le donne
sono riconosciute come persone e non come animali. Troppi casi
esistono al mondo di donne e bambine che vengono derubate della
loro vita. Uno di questi casi più tristi è quello
delle bambine invisibili delle Ande, sono le figlie dei Campesinos,
gente poverissima delle Ande, talmente povera da non avere denaro
a sufficienza per iscrivere le proprie figlie all’anagrafe.
Queste bambine, spesso molto piccole, (quattro cinque anni)
vengono affidate dalle famiglie a dei “padrini” o a delle “madrine”
che sono considerati dai Campesinos persone per bene, come poliziotti,
infermiere, maestri, persone con un lavoro stabile, e un buon
guadagno, che promettono di portare le bambine in città,
di farle studiare, tutto questo in cambio di lavori domestici
da parte dei genitori che speranzosi di regalare alle figlie
un futuro migliore del loro si danno da fare per non perdere
questa buona occasione.
Ma la maggior parte delle volte, questo non accade, queste povere
creature non vengono mandate affatto a scuola, non viene garantito
loro alcun livello di istruzione, vengono chiuse in casa, costrette
a svolgere i più umili lavori domestici, cucinare, lavare
biancheria di famiglie numerose nell’acqua bollente con le loro
piccole manine, e per di più non avendo documenti, queste
bambine, sono come dei fantasmi.
Le meno fortunate vengono maltrattate, violentate, costrette
a subire violenze di ogni sorta, spesso poi abbandonate per
strada, quando i loro “padroni” non le considerano più
adatte ai loro giochi perversi.
Una volta sole queste anime invisibili devono cercare fortuna
come pastorelle, vestite di stracci, tristi e non riconosciute
da nessuno, non tornano mai a casa, dai loro genitori che con
tanta buona fede le hanno affidate ad un futuro più fortunato,
perché spesso sono state strappate all’infanzia troppo
piccole per ricordare il loro paese di origine, per raggiungere
la loro famiglia, e la vita dura passata dentro casa ha cancellato
i ricordi dolci di una mamma e un papà premurosi, e senza
documenti nessuna autorità le può aiutare…sono
destinate a vivere per sempre così, senza identità,
senza futuro, come spiriti che trascinano le loro catene, sono
come morte.
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