Ciao
Marika, sono Rob
Vorrei
tentare di arricchire la discussione da me iniziata a riguardo
dei due argomenti che hai pubblicato nella tua rubrica. Potrebbe
essere un modo, se tu lo ritieni opportuno, per provocare una
discussione tra tutte le persone che vengono a curiosare sul
sito e aprono la tua casella.
Parto
con una domanda che si allaccia al quesito con cui vado a
terminare il mio intervento precedente “chi ci insegna a fare
il genitore…”:
quale
rapporto oggi ha un giovane una giovane (20-30 anni) con la
società e le istituzioni?, dove tutte e due (società +
istituzioni) mettono al primo posto la famiglia e la denatalità
ma poi inevitabilmente non le sostengono e a far da padrone
rimane solo l’economia. (esempio: lavoro precario, servizi di
utilità pubblica scarsi, servizi privati costosissimi, ecc…)
Nella
tua relazione parli di problemi per dire il vero di
un’entità assai grave, dei pedofili e ecc., io vorrei tentare
di portare l’attenzione anche sul sommerso. Cosa intendo, mi
sembra, e qui spero di essere smentito, che sempre più bambini
e sottolineo bambini ricorrono alle cure dello/a psicologo/a,
sempre più giovani entrano nelle statistiche di suicidio.
Questi “mali” della società sono tanto gravi come i
pedofili con l’alternativa che questi ultimi sono più facili
(tra virgolette) da individuare e risolvere, basta toglierli di
mezzo trascurando, nell’uno e nell’altro caso,
l’approfondimento delle cause così da poter fare prevenzione.
Ma
nella nostra società evoluta, qui mi riferisco al nostro paese,
è veramente scontato che le donne hanno raggiunto le pari
opportunità con i maschietti, oppure non si prendono forse a
sassate perché la cosa renderebbe incivili, ma si adottano
sistemi e azioni di alta finezza?
Così
mi allaccio al tuo secondo inserto.
Chiedo
e mi chiedo la tolleranza potrebbe essere la base, la via
praticabile per un dialogo con quelle popolazioni che adottano
sistemi autoritari che producono schiavitù e oppressione nei
confronti delle donne e bambini sino all’assurdo di decidere
della vita altrui e che appaiono lontane migliaia di anni luce
dalle affermazioni “la religione dice….” anziché la
religione dice ma l’uomo fa il contrario? Questo ragionamento
sta a significare, per come la penso io, che nemmeno il fine più
alto e nobile può indurre al cambiamento di mentalità e di
conseguenza dell’agire di un popolo. Un esempio: non ci sono
guerre che producano pace.
Impegniamoci,
questo si, con movimenti di opinione su tutti quei casi di
violenza, soprattutto la dove in gioco c’è il grande valore
della vita sia che la si vuole stroncare a sassate o con altri
mezzi più moderni (pena di morte).
Questo
è il mio pensiero condivisibile oppure no, ma i tuoi argomenti
mi hanno surriscaldato cuore e mente.
Ti
saluto amichevolmente.
Rob- |