LIBRI

di Marika Campeti

La riscossa del Piccolo Principe

Ho letto giorni fa su un noto giornale settimanale un articolo dal titolo “La Polemica, Il piccolo Principe, un libro sopravvalutato”. I gusti e le opinioni sono individuali, quindi con una leggera smorfia indotta esclusivamente da una mia presa di posizione ho letto l’articolo per vedere cosa di quel libro così stravenduto e straconosciuto fosse stata presa in considerazione più del dovuto. Ma una volta le recensioni non si facevano dopo aver letto i libri? Penso davvero che l’autore della “polemica” abbia estrapolato qua e là qualche frase dal piccolo libro del principe d’oro e l’abbia lanciata sulla pagina come un mucchio di semi sterili. Eppure per leggere tutto il libro ci vuole poco meno di un ora. Per non essere troppo cattiva potrei pensare che si, il libro è stato letto, ma non compreso. E’ vero, il Piccolo Principe si trova nelle librerie indicato come libro per l’infanzia; la storia è una breve favola per bambini, ma una volta letto il libro un bambino cosa può trarne se non insegnamenti insiti nel suo stesso essere bambino? I bambini sanno già tutto, poi col tempo dimenticano. Ecco perché questo libro è soprattutto un libro per grandi. Man mano che gli anni passano, e si cresce, capiremo sempre di più quello che il principino ci vuole dire, e allora ritroveremo delle verità che avevamo sotterrato in qualche grotta buia del passato. Il Piccolo Principe non è un “alieno”, come sottolinea il nostro giornalista polemico, chi l’ha letto, e l’ha letto più di una volta sa che è il nostro bambino interiore. Ognuno di noi ce l’ha. Il bambino interiore è quello che si mette in contatto con la nostra parte più bella, sta fermo sulla soglia del cuore pronto ad aprire la porta, è lui che in quelle poche volte che vediamo luce nella mediocrità adulta ci fa accorgere di quanto siano commoventi i raggi. E’ lui che tiene in piedi con la forza del sorriso la nostra volontà di scoprire e di sognare. Non abbiamo perso tutti molto spesso i sogni? E non abbiamo trovato poi coraggio nel colore di un fiore? E pianto quando ci siamo accorti che sono le cose più semplici le fondamentali? Diverse culture hanno dato un nome a questa parte di noi, Saint-Exupéry gli ha dato il volto di un bambino con i capelli d’oro che non rinuncia mai alle sue domande.

“La polemica” attacca il piccolo e con esso le donne, scrive che farsi “addomesticare” come la volpe comporta una sottomissione della donna all’uomo…I messaggi spesso non vengono colti dal verso giusto.  

Non è il rapporto con la donna, ma con l’Amore, e non il rapporto con l’amico, ma con l’Amicizia, non con l’uomo, ma con l’Umanità,  perché se non ci addomestichiamo tra di noi, se non ci amiamo un po’, se non ci vogliamo bene, non vedremo mai l’oro del grano, non coglieremo mai amore da ciò che ci circonda, nulla ci ricorderà nulla, non avremo una canzone che ci ricorda un attimo, non avremo da piangere quando qualcuno di caro viene a mancare, non avremo cuore per stringere forte una mano. Il Piccolo Principe non potrà mai essere felice senza il suo fiore, e chi è quella rosa tanto orgogliosa? Se ci guardiamo allo specchio vedremo le nostre quattro piccole spine, e se scrutiamo nel cuore c’è quel bambino coperto da un morbido mantello che si adopera tanto per proteggerci dal gelo e per annaffiarci ogni giorno, per tenerci in vita nonostante ci ostiniamo a dire che non abbiamo bisogno di lui.

Vorrei invitare a leggere questo libro almeno una volta l’anno perché ogni volta si impara qualcosa di nuovo e ogni volta ci tira su il morale se siamo a terra. E’ un tappeto volante di pagine che ci porterà ogni volta sul nostro pianeta ad ammirare tramonti. E per uno solo di quei tramonti, credetemi, vale la pena di sprecare almeno un’ora del nostro preziosissimo tempo.

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