Questa
è una storia vera, la storia vera di un amore folle sbocciato
nel fantastico eccitante e pericoloso paesaggio del Kenya.
Durante
una vacanza con il suo fidanzato Corinne incrocia per la prima
volta lo sguardo del suo amore, Lketinga, un guerriero Masai
completamente lontano dalla civiltà svizzera da cui proviene
lei, vestito di un solo panno e armato di lancia, con le perline
intrecciate tra i capelli e il volto bellissimo e incantatore.
Da
qui comincia la follia di Corinne, follia perché qualsiasi
donna che legge questo libro rimane inorridita ed esterrefatta
di tutto ciò a cui rinuncia per stare con il guerriero Masai,
ma dietro questo giudizio c’è sicuramente un po’ di
invidia. Quello che è successo a Corinne Hofmann non succede di
certo a tutte le donne…Lascia il suo fidanzato, la sua casa,
la sua vita agiata, i suoi soldi, la sua famiglia, per inseguire
il suo amore, per vivere in una capanna di sterco di vacca,
senza acqua, senza cibo, senza letto, alla mercé delle malattie
che si prende, come la malaria, la scabbia, l’epatite…Corinne
si scontra con una cultura a noi occidentali totalmente
impossibile da comprendere, i matrimoni combinati, la poligamia,
le mutilazioni genitali, la sottomissione della donna, la totale
mancanza di igiene, l’analfabetismo, la lentissima burocrazia.
Tutte
cose che lei sembra non vedere pur di essere felice accanto al
suo guerriero di cui si è innamorata a prima vista senza
nemmeno averci parlato. Non si comprendono per molto tempo lei e
Lketinga, lei non parla nemmeno inglese. Eppure guidata
dall’ostinata forza del suo amore Corinne sfida l’abisso che
li divide e concepisce con lui una figlia, Napirai.
Ma
nemmeno l’amore più puro, nemmeno questo sentimento che la
porta ad abbandonare tutto può vincere l’enorme divario che
c’è tra due mondi troppo lontani.
Dopo
quattro anni di avventure in quella terra che richiama tutti a
se con il suo odore selvaggio, Corinne torna alla sua vita
portandosi dietro la figlia.
Certo,
questo non è il libro di un Nobel, non è un capolavoro
letterario, è scritto in modo semplice, senza eccelsi modelli
stilistici, ma è la storia vera in se che colpisce, il coraggio
di questa donna, il modo di raccontare come se tutto fosse
normale.
Consiglio
questo libro a chi ama l’Africa, a tutte le donne che si
annoiano un po’ e vogliono evadere, e soprattutto lo
consiglierei come regalo a tutte le donne maniache della pulizia
e dell’igiene meticolosa…è un toccasana….
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