SOCIETA'

di Marika Campeti

Nascere bambine in Cina

Nel 1979 in Cina viene emanata una legge per risolvere il problema della sovrappopolazione: “Legge eugenetica e protezione salute” questa legge prevede un duro regime di controllo delle nascite; una coppia in Cina deve avere un solo figlio, e avere una femmina è considerata quasi una maledizione, una sciagura, perché per una famiglia cinese avere una sola femmina significa vedere la propria dinastia estinguersi. In Cina spariscono oggi  oltre due milioni di bambine, vengono uccise appena nascono, appena il loro corpicino nudo testimonia la loro condanna a morte : l’essere femmine.  Molte donne che sono incinte vengono arrestate e vengono costrette ad abortire, dopo vengono sterilizzate, le madri che si rifiutano di perdere le loro bambine vengono minacciate dalla polizia finché non vengono convinte ad  abortire. Alcuni medici di professione vengono incaricati di uccidere le neonate sotto la pressione del governo cinese. Spesso nei quartieri poveri della Cina la gente cammina per strada ceca, non vedendo i cadaverini nudi gettati sui marciapiedi come dei piccoli gattini morti. Dal governo cinese verranno registrate come morti da polmoniti e crisi respiratorie. Le famiglie spesso si fanno aiutare nell’infanticidio dai governi locali, per loro inviare un rapporto di avvenuta morte è motivo di grande orgoglio. Significa che stanno mettendo in atto le regole, stanno rispettando la legge. Le famiglie ricche possono avere tanti bambini, si perché avere i soldi significa poter pagare la tassa sui figli. E’ una sanzione applicata ad ogni figlio dopo il primo. Se non si paga si perde improvvisamente il lavoro, la casa di famiglia viene demolita. Un altro  modo per non farsi strappare le proprie figlie è quello di non iscriverle all’anagrafe, così queste bambine saranno meno di fantasmi, saranno per sempre relegate nel buio dell’anonimato, del nulla. E così queste bambine mai nate verranno sempre respinte dagli ospedali, non potranno mai curarsi, non potranno mai essere operate, e moriranno di ogni sorta di malattia, perché non esistono e non sono degne di essere curate.  Una recente indagine ha calcolato che tra circa venti anni gli uomini cinesi avranno difficoltà a mettere su famiglia perché uccidendo le bambine non ci saranno più donne. Le bambine che riescono a sopravvivere saranno sempre infelici. A loro non andrà nulla nel piatto se non le briciole lasciate dal fratello maggiore, loro non andranno mai a scuola, perché il privilegio di studiare non è concesso alle figlie del dio minore, loro staranno sempre chiuse in casa perché utili alle faccende domestiche e utili agli uomini di casa che le considerano loro oggetti personali da maltrattare e violare. Loro non potranno mai scegliere un marito con cui fare una famiglia perché la maggior parte verrà venduta, come schiave, ancora bambine queste povere creature diventeranno mogli a otto, nove, dieci anni, mogli maltrattate e schiavizzate, mogli che dovranno poi  pregare di non avere mai una figlia femmina. Quando queste donne non servono più come madri rischiano di essere uccise e torturate. Altre bambine che riescono a sopravvivere  vengono affidate agli orfanotrofi,  la maggioranza  dei bambini presenti negli orfanotrofi cinesi è di sesso femminile. Le storie che girano intorno a questi infanticidi sono tra le più crudeli, nella provincia di Henan una levatrice è stata cacciata e minacciata da una famiglia perché aveva salvato una bambina appena nata con problemi respiratori, la bimba è stata abbandonata poco dopo la nascita sui binari di una ferrovia. Una organizzazione non governativa francese ha fatto infiltrare un falso infermiere negli ospedali  nel Sud della Cina, sono pervenuti filmati agghiaccianti, bambine uccise con una iniezione letale non appena avevano pianto per la prima volta rivolte al loro mondo triste. Una reporter americana Norma Mayer è entrata in un  orfanotrofio cinese, su centosettanta bambini, centoventi erano femmine, la reporter le descrive come larve di pelle bianca, dagli occhi affamati e disperati, costrette su letti putridi, con le articolazioni deformate, senza nulla che le possa far somigliare a delle bambine normali. Norma viene subito cacciata. Alcune bambine vengono abbandonate nei cassonetti, lasciate morire affogate, buttate per terra e prese a calci finché si estingua per sempre il loro timido vagito. Quello attuato dal governo cinese è un vero e proprio olocausto del genere femminile. Nemmeno nel medioevo i diritti umani erano così offuscati dalle menti perverse del potere. Sorge spontanea una domanda…dopo aver inventato i gatti bonsai chiusi vivi in ampolle di vetro, dopo aver torturato pur avendo firmato la Convenzione Contro la Tortura e la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo, riusciranno i cinesi a impiantare un ovulo femminile nel ventre maschile in modo che gli uomini si possano procreare da soli?

HOME PAGE