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PEDONABILITA'

Un quartiere impraticabile

Guardando a Torre Maura, come ad altre realtà a noi vicine, salta agli occhi un elemento che, a ben ragionare, potrebbe essere inserito fra i fattori che determinano la "qualità della vita" in un quartiere: la pedonabilità. Escludendo via dell'Aquila Reale con l'unico marciapiede che ha una certa uniformità e continuità e via dei Colombi, anche qui con un unico marciapiede ma, simbolo della discontinuità, frammentarietà ed in stato di abbandono ormai da decenni, le altre strade non hanno marciapiedi. Si cammina nella corsia di marcia delle autovetture, stretti fra quelle parcheggiate e quelle in movimento. Emblematica è la massaia che, carica di buste della spesa, spinge il passeggino cercando di non farsi investire o si infila fra due macchine parcheggiate per far passare un

 

camion, che non si capisce perché deve scaricare 3 kg di mozzarelle con un 4 assi arrivando sulla piazza del mercato alle 10 del mattino. Bisognerebbe parlare di piano del commercio che consideri un orario di carico-scarico delle merci con parcheggio riservato. Cose che vediamo tutti i giorni ma che, pare, non inducono pensieri che possano far immaginare una reazione. Fare una passeggiata: lo "struscio" come si diceva una volta, sarebbe un piacere del quale tutti dovremmo godere. Torre Maura è diventata un luogo dove le persone non possono più camminare. Niente affatto pedonabile. E non è che non occupandosene le cose miglioreranno. Varrà il vecchio adagio partenopeo? "Ce sta chi ce pensa", o è il caso di cominciare a fare qualcosa?

Alessio Carlo Venanzi