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PISTE CICLABILI

Un po' di storia

Le aree urbane sono sempre più soggette alla congestione del traffico veicolare. Ne consegue un aumento del degrado ambientale e delle perdite di tempo negli spostamenti. Tutto ciò è conseguenza dell'affermarsi di un modello sociale basato sulla motorizzazione privata di massa. Intorno al 1983 venivano elaborati i primi progetti da realizzarsi sulle banchine del Tevere, costruiti in occasione dei mondiali del '90. E' stato necessario un adeguamento del codice della strada che, ad esempio, non consentiva l'accesso delle biciclette nei parchi pubblici, con la Legge 208/91 che ha individuato norme per la costruzione, la segnaletica, gli attraversamenti e i limiti di velocità da applicarsi sulle piste ciclabili. Nel 1991 viene approvato dal Comune di Roma il "programma degli itinerari ciclistici e pedonali". E' un primo passo verso una pianificazione degli interventi per un uso in senso trasportistico della bicicletta. Si è quindi definita la rete Principale Urbana dei Percorsi Ciclabili inclusa all'interno del G.R.A. da inserire nel Piano Generale del Traffico Urbano.

 

 

 Questa prevede un'asse portante della via Palmiro Togliatti, l'attraversamento del nascente parco dell'Appia Antica ed il passaggio attraverso l'EUR. Fase ulteriore è stata la definizione dei percorsi di rete e microrete che riguardano la mobilità fra quartieri e all'interno dei quartieri. Alcuni sono stati definiti altri sono in via di definizione, altri ancora sono in progettazione e realizzazione. L'esistenza di un piano generale impedisce la realizzazione di piste in modo isolato e quindi inutilizzabile. Un ulteriore passo avanti normativo è stato quello della legge 366/98 recante le norme per il cofinanziamento delle piste ciclabili con i fondi stanziati dall'Unione Europea. La creazione di un gruppo di lavoro presso il C.d.Q. ha l'intento di elaborare uno studio sul nostro territorio, in collegamento con le altre realtà dei quartieri vicini per giungere a proporre itinerari di rete e microrete in modo partecipato.

Alessio Carlo Venanzi